giovedì 8 ottobre 2015

CIBI IN SCATOLA



Una grande quantità di alimenti presenti in commercio sono conservati in scatole o barattoli di latta e questo sembra la cosa più normale e salutare del mondo. Tuttavia, diversi studi rivelano che questo materiale genera un composto tossico che mette in pericolo la salute.

Le scatole di latta hanno un rivestimento speciale fatto di resine di Bisfenolo A. Uno studio condotto presso l’Università di Harvard ha rivelato che le persone che hanno consumato zuppa in scatola per cinque giorni consecutivi hanno presentato una grande quantità di Bisfenolo A nell’urina. Poi, nei cinque giorni successivi queste stesse persone non hanno consumato alimenti in scatola e la loro urina non presentava alcuna traccia di Bisfenolo A.

Il Bisfenolo A (abbreviato in BPA) è oggetto di studio di molti scienziati. Un articolo pubblicato sulla rivista “Journal of the Medical Association” rivela che questo composto viene utilizzato per produrre plastica, resine e lattine. Negli Stati Uniti è stato diffuso un rapporto che mostra gli alti livelli di BPA nei neonati, nei bambini e nei feti.

Il Canada è stato il primo paese al mondo a dichiarare il BPA una sostanza tossica, lo stesso ha fatto l’Unione Europea che ha proibito l’uso di questo composto per la produzione di biberon. Tuttavia, le resine di BPA vengono usate per altri prodotti, come nel caso dei rivestimenti delle lattine o scatole in latta o metallo adibiti alla conservazione di alimenti e bevande.

Non ci sono ancora abbastanza informazioni per stabilire con certezza gli effetti nocivi dell’accumulo di Bisfenolo A nell’organismo. Tuttavia, i test sugli animali hanno dato risultati allarmanti. Ad esempio, si sa che il BPA è un distruttore endocrino, vale a dire, può alterare il funzionamento del sistema ormonale. Lo si collega al diabete, alle malattie cardiovascolari e all’obesità.

Di conseguenza, il problema non è tanto il contenuto delle lattine (anche se bisogna comunque fare attenzione), ma il contatto degli alimenti con il Bisfenolo A. Grazie ad una serie di esperimenti, gli scienziati stanno facendo il possibile per eliminare il BPA dai prodotti in scatola e per evitare il commercio di alimenti conservati in contenitori con BPA.

Oltre alle lattine, il BPA è presente nella plastica e in certi alimenti sottovuoto. Gli unici incarti o recipienti che si “salvano” sono quelli in vetro o di carta.

I prodotti chimici sintetici usati per imballare, conservare o trasformare gli alimenti sono dei nemici silenziosi. Nessuno di noi sa quello che sta ingerendo o quali sono gli effetti sulla salute (nostra e della nostra famiglia). La maggior parte di questi composti non sono inerti, quindi possono trasferirsi sul cibo senza problemi.

Le persone che consumano una grande quantità di cibi in scatola sono più esposte a queste sostanze che, come vi abbiamo già anticipato, causano obesità, cambiamenti ormonali, problemi cardiaci e diabete.

È vero che non si sa molto a riguardo, nemmeno quali siano le tappe di queste sostanze all’interno dell’organismo. Quel che è certo è che le lattine contengono sostanze tossiche “famose”, come la formaldeide, conosciuta tra gli scienziati per i suoi effetti cancerogeni. La formaldeide è presente anche nelle bottiglie di plastica, anche se in minore quantità.

La maggior parte delle lattine presenti in commercio e utilizzate per conservare gli alimenti presenta un rivestimento plastico, conosciuto anche come resina epossidica, applicato sulla superficie. Questo rivestimento serve ad evitare eventuali reazioni degli alimenti i cui acidi potrebbero erodere il materiale del contenitore. L’idea è quella di utilizzare lattine che durino a lungo nel tempo, per questo hanno una forma circolare e presentano questo rivestimento.



Spesso i cibi in scatola – con riferimento alle lattine – contengono conservanti, sale e talvolta anche zucchero come ingredienti aggiuntivi.

Il processo di realizzazione dei cibi in scatola riduce il loro valore nutrizionale e può aumentare il rischio di esposizione al BPA e al nichel (a seconda della composizione dei contenitori). Il loro gusto non è sempre eccellente. Può capitare di consumare cibi in scatola di tanto in tanto ma sarebbe bene non farne un'abitudine.

Il Breast Cancer Fund suggerisce di ridurre l'esposizione al BPA per limitare il rischio di cancro al seno evitando il consumo di cibi in scatola che siano acidi, salati e/o grassi, perché queste caratteristiche facilitano il rilascio di questa sostanza dal contenitore al contenuto.

I fagioli conservati in scatola potrebbero presentare un contenuto di sodio eccessivo. Quando consumate fagioli in scatola, ricordate di risciacquarli molto bene prima di riscaldarli o utilizzarli per le vostre preparazioni. Uno studio condotto dall'USDA Nutrient Data Laboratory ha rivelato che scolare e risciacquare i fagioli in scatola riduce il contenuto di sodio dal 9 al 23 per cento. L'alternativa migliore ai fagioli in scatola sono i fagioli (e in generale i legumi) secchi. Il loro costo è contenuto e una volta cotti triplicano il loro volume. I tempi di cottura sono piuttosto lunghi ma i legumi cotti si possono conservare in frigorifero per qualche giorno senza problemi conditi con un filo d'olio.

Con il processo di conservazione tipico dei cibi in scatola il contenuto di vitamina C degli alimenti cala notevolmente. Ad esempio, le fragole e i lamponi conservati in scatola possono presentare meno della metà della vitamina C rispetto ai prodotti freschi. Meglio sceglierli di stagione quando possibile, acquistandoli il più possibile freschi. Altra possibilità riguarda l'acquisto di prodotti surgelati, ma attenzione in questo caso alla loro provenienza, dato che negli ultimi anni sono stati ritirati dal mercato italiano frutti di bosco surgelati a causa del rischio epatite A.

Proprio come per i frutti di bosco, il contenuto i vitamina C degli spinaci o di altre verdure in scatola cala in modo drastico. Gli spinaci presentano almeno il doppio della vitamina C quando sono freschi rispetto a ciò che avviene a seguito del processo di conservazione. Anche la bollitura provoca perdita di nutrienti, ma nei processi industriali di inscatolamento gli effetti negativi sarebbero ancora maggiori. Scegliete spinaci freschi da gustare crudi o cotti in padella anziché lessati.

Pomodori pelati, salse di pomodoro e altre preparazioni a base di pomodoro conservate in scatola potrebbero causare rilascio di BPA nel cibo a causa del loro grado di acidità che entra a contatto con il materiale di cui i contenitori sono composti. Il BPA è stato correlato ad effetti neurologici, problemi nella riproduzione, obesità infantile e altre malattie. Meglio scegliere pomodori freschi e passata di pomodoro conservata in bottiglie di vetro.

L'ananas può contenere circa 20 mg di vitamina C per 100 grammi di alimento quando è fresco e crudo, ma quando viene conservato in scatola il contenuto di vitamina C scende a circa 5 mg ogni 100 grammi. Se volete gustare un ananas, meglio sceglierlo fresco, anche perché di solito l'ananas in scatola presenta zuccheri aggiunti e conservanti indesiderati oppure autoprodurre la propria frutta sciroppata in barattoli di vetro.

Le aziende produttrici di tonno in scatola non attuano politiche di pesca sostenibile efficaci. La cattura dei tonni porta alla morte immotivata di altri animali marini. Il tonno in scatola sarebbe da evitare in gravidanza per via dell'alto contenuto di mercurio. Chi consuma tonno potrebbe scegliere in alternativa ai prodotti in scatola del tonno conservato in barattoli di vetro, oppure tonno fresco. Se siete alla ricerca di fonti di omega 3, le alternative principali al tonno e al pesce in generale sono olio di lino, semi di lino e noci.

Chi consuma la carne e ne ama il gusto perché dovrebbe optare per un sottoprodotto ricco di conservanti e composto da ingredienti di origine non sempre certa? Senza contare che le carni lavorate e conservate sono tra gli alimenti maggiormente sotto accusa per quanto riguarda il rischio di patologie cardiocircolatorie, di ipertensione, di obesità e di gran parte delle malattie del "benessere".

Le zuppe fanno bene alla salute soprattutto se sono preparate con ingredienti di cui conosciamo la provenienza. Non sappiamo quale sia il valore nutrizionale reale delle zuppe in scatola, ma di sicuro potrebbero contenere sodio in eccesso e conservanti indesiderati. Meglio preparare un buon minestrone di verdure fresche, una zuppa di legumi secchi, scegliere un mix di cereali e legumi da cuocere in pentola o, al limite di tanto in tanto, un prodotto surgelato senza strani ingredienti aggiuntivi.

I piselli in scatola di solito hanno un sapore che non ha nulla a che vedere con i piselli freschi. Rispetto ai piselli in scatola, probabilmente la loro versione surgelata ha un gusto leggermente migliore. Dunque, quando i piselli freschi non sono di stagione o comunque non si trovano in vendita, meglio optare piuttosto per i piselli surgelati, dato che in ogni caso cuociono in fretta e non contengono sale, zuccheri e conservanti aggiunti a differenza dei prodotti in scatola.

Nella plastica della confezione dei pop corn da cuocere nel microonde sono presenti alcune sostanze chimiche, tra cui l’acido perfluoroctanico (PFOA), collegato alla sterilità negli esseri umani, secondo un recente studio condotto dalla Università della California (UCLA). Nella sperimentazione animale, questi prodotti chimici causerebbero cancro al fegato, ai testicoli ed al pancreas.








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