martedì 22 novembre 2011

GIORNATA DEL CAFFE’ SOSPESO




10 dicembre
GIORNATA DEL CAFFE’ SOSPESO


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 Riprendiamo l’antica pratica napoletana del “caffè sospeso”.
Si usava nei bar di Napoli, quando una persona era particolarmente felice perché aveva qualcosa da festeggiare oppure perché aveva iniziato bene la giornata, beveva un caffè e ne pagava due, per chi sarebbe venuto dopo e non poteva pagarselo.
Era un caffè offerto ….. all’umanità. Di tanto in tanto qualcuno si affacciava alla porta e chiedeva se c’era “un caffè sospeso”…. e spesso riceveva in cambio anche un sorriso.
Siamo un gruppo di 7 festival di cinema e cultura italiani che  vuole offrire spazi culturali liberi, articolati, come si può offrire un caffè ad uno sconosciuto, lavorando in rete, distribuendo informazioni e testimonianze nei punti più remoti, con uno spirito di solidarietà che ricorda quello del “caffè sospeso”….. questa sarà la nostra rete !
Per una nuova declinazione del termine “Festival”, per una unione di resistenze culturali che offra informazione alternativa e buona politica, fuori dalle rotte, navigando lungo un canale autonomo di diffusione del documentario e di condivisione delle arti in genere (letteratura, musica, teatro), dando vita a strumenti in grado di coinvolgere territori su temi di forte contenuto sociale e nuove prassi ambientali, è nata….
Caffè Sospeso
rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso
Questa rete è rivolta in particolare a quegli eventi culturali che ritengono in questo momento centrali i temi quali: L’incontro con l’Altro, l’accoglienza, immigrazione, le buone pratiche, temi  ambientali, i temi sociali, recupero della memoria storica.
Si tratta di articolare un progetto che si realizzi attraverso il mutuo sostegno di una miriade di organizzazioni culturali sparse sul territorio nazionale, in grado di costruire ponti di cooperazione internazionale e intercettare la domanda di libertà, di autorganizzazione e di solidarietà delle comunità più deboli, dalle minoranze metropolitane emarginate alle comunità rurali minacciate dallo sfruttamento intensivo della terra e dell’acqua, dall’umanità silenziosa e sofferente delle carceri e degli ospedali psichiatrici alla marea di immigrati oppressi da nuove schiavitù perfettamente legalizzate. Dalle fasce sociali più deboli a cui è stato sottratto gradualmente ogni sostegno collettivo fino ai lavoratori precari e agli studenti che rivendicano il diritto allo studio per tutti.
Un progetto che sappia guardare anche alla bellezza come forma di vita e relazione, alle tante storie piccole e grandi positive che spesso rimangono invisibili ma che sono la prova della possibilità di un reale cambiamento. Storie dove l’accoglienza diventa ricchezza, dove il paesaggio rimane bellezza e bene comune. Storie di uomini e donne che hanno condiviso idee e concretizzato progetti, in difesa della Madre Terra, come valorizzazione di culture e territori, o semplicemente come incontro fra persone.

I NOSTRI PRINCIPI

Ecco, in sintesi, i principi che vogliamo affermare:
1)    Il documentario, è uno strumento di dialogo, di confronto, insostituibile per accrescere la coscienza civica. Incoraggiarne la produzione, lo studio e la ricerca, e soprattutto lavorare perché queste opere possano “circuitare” nella rete, sono gli scopi della rete del festival del caffè sospeso. Pur riconoscendo come assoluti il valore e la forza espressiva del documentario, i nostri festival potranno sostenere altre forme di produzione culturale (opere teatrali, figurative, letterarie e poetiche, musicali etc) che offriranno spunti di riflessione altrettanto utili e adeguati alla sensibilizzazione del pubblico.
2)    I festival e le manifestazioni, rassegne, che aderiscono a questa iniziativa mettono in evidenza e scelgono un comportamento sobrio, non tanto perché oggi la cultura si trova penalizzata con tagli pesanti, ma perché è nello spirito condiviso dalla rete un modello culturale che abolisca sprechi, esibizionismi e clientele.
Ciò vuol dire che ci impegneremo a contenere le spese per l’organizzazione degli eventi pubblici, sempre in modalità trasparenti, agevolando la partecipazione alle associazioni culturali del territorio, enfatizzando il lavoro volontario delle componenti locali. Le poche risorse disponibili devono consentirci di spingerci oltre i limiti del nostro territorio e sostenere contatti di rete lunga per rendere possibili i collegamenti con altre simili iniziative nazionali e internazionali, per evitare che il localismo e l’autoreferenzialità delle associazioni locali possa soffocare le necessità di comunicazione globale che la cultura della legalità e della solidarietà primariamente richiedono.
3)    I “festival del caffè sospeso”, perfettamente coscienti che la distribuzione delle opere cinematografiche e documentarie avviene in condizioni molto precarie e spesso proibitive per il cittadino e che la rete può generare effetti moltiplicativi e virtuosi, si impegnano a dar vita ad “iniziative integrate”, cioè a cicli esemplari di formazione, produzione, promozione e distribuzione di opere audiovisive ispirate alla creazione di circuiti informativi stabili in cui potranno transitare opere, con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di fruitori possibile. Iniziative con associazioni di registi e produttori saranno tentate per costruire canali distributivi originali a partire da condizioni di diffusione agevolate.
4)    I “festival del caffè sospeso” adotteranno, ove possibile, la formula dello spazio autogestito, per animare quartieri e comuni, incoraggiando l’autorganizzazione delle associazioni e la presa in carico di aree urbane da parte di gruppi e associazioni in grado di rappresentare i problemi della propria zona, valorizzando la rappresentanza spontanea e la nascita di grumi di produzione e fruizione culturale, utilizzando i festival come vetrina del lavoro svolto con assiduità durante l’anno da tutte le persone coinvolte in questi laboratori politici territoriali.
5)    I “festival del caffè sospeso” si aiuteranno mutuamente, impegnandosi a reperire risorse tecniche e finanziarie che potranno essere distribuite nei nodi più deboli della rete per garantire l’esistenza dei festival o manifestazioni minori o per mettere in comune opportunità e opere disponibili, così da sperimentare forme di sinergia, cooperazione e mutua assistenza invece che di reciproca concorrenza.
6)    I “festival del caffè sospeso”  si impegnano a promuovere ed estendere i principi fondanti della rete incoraggiando l’adesione di altri festival locali e  ricercando e distribuendo documentari che trattino di temi con un forte impegno e buone pratiche ambientali. L’obiettivo è quello di diffondere massimamente le opere selezionate favorendone la fruizione presso il pubblico dei giovani, degli studenti medi, delle università, attraverso convenzioni con organizzazioni e istituzioni che ne sostengano la divulgazione.
7)    I “festival del caffè sospeso” si impegneranno per inserire una sessione speciale in ognuna delle singole manifestazioni promosse, in cui saranno ospitati film e testimoni segnalati dagli altri festival, come segno di apertura ed amicizia verso gli altri componenti della rete, facendosi carico della ospitalità e delle spese di permanenza delle delegazioni ospiti e assicurando spazi di promozione del lavoro comune.
8)    I Festival, rassegne, si impegneranno a promuovere, durante le rispettive manifestazioni, un turismo ecosostenibile e “diffuso” capace di sostenere e valorizzare le specificità culturali e storiche dei territori.
9)    Quanto prima, la rete dei festival del caffè sospeso, cercherà di costituirsi formalmente con un acronimo e un logo che ne aiuti la diffusione dello spirito e degli obiettivi attraverso il mondo dell’informazione e della cultura, dotandosi di organismi elettivi di rappresentanza e di promozione e garantendo trasparenza nella gestione delle manifestazioni.




10 DICEMBRE – GIORNATA DEL CAFFÈ SOSPESO
 La “Rete del Caffè Sospeso” promuove il recupero di una antica usanza solidale, nei bar, nella cultura… nella vita
 La “Rete del caffè Sospeso – festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso” invita i bar ed i locali d’Italia a riprendere l’antica usanza napoletana che consisteva nel lasciare un caffè ‘sospeso’ per chi non poteva permetterselo… Una pratica che la Rete promuove anche nella cultura e nella vita quotidiana
www.caffesospeso.wordpress.com
A Napoli c’era in passato un’usanza molto curiosa: quella del “Caffè Sospeso”. Chi era meno abbiente poteva trovare al bar un caffè in omaggio pagato da un precedente avventore, che lo lasciava in ‘sospeso’ per persone meno fortunate che non potevano permetterselo. Non si trattava di elemosina ma di un atto di condivisione dei problemi, solidarietà e comprensione.
La “Rete del Caffè Sospeso – festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso” è nata a Napoli il 14 novembre 2010 da 7 festival italiani che hanno deciso di unire le forze e fare rete scambiandosi idee, progetti e prodotti culturali per sopravvivere o addirittura crescere in questi difficili tempi di crisi economica e tagli alla cultura.
In poco più di un anno di vita la Rete ha creato significativi scambi e condivisioni fra i 7 festival, ha ottenuto diverse nuove adesioni ed ha ora deciso di istituire, in concomitanza con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, il 10 dicembre – Giornata del Caffè Sospeso, iniziativa che si pone l’obiettivo di proporre la ripresa dell’antica usanza partenopea in bar e locali d’Italia e di conseguire nuove adesioni alla Rete attraverso la diffusione, nel settore della promozione culturale e nella vita quotidiana in genere, della filosofia solidale su cui si fonda.
Il 10 dicembre ogni festival e associazione della Rete organizzerà un evento; il programma è attualmente in via di definizione.
In www.caffesospeso.wordpress.com è possibile trovare maggiori informazioni, curiosità e consultare la lista di associazioni, festival e locali che hanno fino ad ora aderito alla Rete.
Tutte le realtà che desiderano aderire possono scrivere a caffesospeso@hotmail.it
La Rete è sostenuta anche dal Sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha dichiarano di aderire ai principi e agli obiettivi di questa associazione rendendosi disponibile a partecipare ad iniziative future. Particolarmente significativo è stato l’avvio della pratica al Bar Royal Cafè di Lampedusa nel periodo di maggior emergenza sbarchi, durante lo scorso inverno, in cui numerosi giornalisti e lampedusani lasciavano un caffè sospeso ai migranti che vagavano in cerca di un aiuto.
La Rete del Caffè Sospeso è stata costituita dalla Rete dei Comuni Solidali www.comunisolidali.org, dall’ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione www.asgi.it e da questi 7 festival: Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli www.cinenapolidiritti.it, Valsusa Filmfest della Valle di Susa (TO) www.valsusafilmfest.it, Lampedusainfestival di Lampedusa (AG) www.lampedusainfestival.com, Festival S/paesati di Trieste www.spaesati.org, Filmfestival sul Paesaggio di Polizzi Generosa (PA) www.madonie.info, Marina Cafè Noir – festival di letterature applicate di Cagliari www.marinacafenoir.it e Riaceinfestival di Riace (RC) www.riaceinfestival.it.
La Rete si propone di offrire spazi culturali liberi, come si può offrire un caffè ad uno sconosciuto, lavorando in rete con uno spirito di solidarietà che ricorda quello del “caffè sospeso”. Unire le forze per una nuova declinazione del termine “Festival”, per un legame tra resistenze culturali che offra informazione alternativa e buona politica, navigando lungo un canale indipendente di diffusione del documentario e di condivisione delle arti in genere, dando vita a strumenti in grado di coinvolgere i territori su temi di forte contenuto sociale. Un progetto che prevede il mutuo sostegno di varie organizzazioni culturali sparse sul territorio nazionale, in grado di costruire ponti di cooperazione internazionale e intercettare la domanda di libertà, di autorganizzazione e di solidarietà delle comunità più deboli, dalle minoranze metropolitane emarginate alle comunità rurali minacciate dallo sfruttamento intensivo della terra e dell’acqua, dall’umanità silenziosa e sofferente delle carceri e degli ospedali psichiatrici alla marea di immigrati oppressi da nuove schiavitù, fino ai lavoratori precari e agli studenti che rivendicano il diritto allo studio per tutti.












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