venerdì 24 giugno 2011

ANORESSIA



ANORESSIA



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Una persona è affetta da anoressia se manifesta le seguenti caratteristiche:

•Perdita di peso rilevante;
•Paura intensa di ingrassare anche quando si è sottopeso;
•Alterazione della percezione del proprio peso, della taglia e rispetto alle forme corporee;
•Scomparsa delle mestruazioni (nelle donne assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi);
•Presenza di depressione, irritabilità, isolamento sociale, preoccupazione per il cibo, comportamenti ossessivi (rituali) e riduzione della capacità di concentrazione.
La caratteristica principale dell' anoressia è il rifiuto del cibo e chi soffre di tale disturbo ha sempre una intensa fame ed appetito, tale rifiuto è generato dalla forte paura di ingrassare, dall’insoddisfazione per il proprio aspetto corporeo, dall’idea di far preoccupare qualcuno e dalla necessità di controllare l'alimentazione.
Così per evitare di aumentare di peso il soggetto mette in atto una serie di comportamenti come seguire una dieta ferrea, usare prodotti come lassativi, diuretici, clisteri, farmaci anoressanti; fare esercizio fisico eccessivo oppure, indursi il vomito dopo aver mangiato anche piccole quantità di cibo.
Si distinguono due forme di anoressia: l'anoressia restrittiva, forma in cui il dimagrimento è causato dal digiuno e dall'intensa attività fisica e l'anoressia con bulimia, patologia in cui il soggetto mette in atto comportamenti che insieme al digiuno servono a diminuire il peso corporeo (abuso di lassativi e/o diuretici, vomito). La percezione dell’aspetto fisico dei soggetti anoressici, risulta essere molto distorta e può essere riferita alla totalità del corpo (“sono troppo grassa”), oppure solo ad alcune parti che corrispondono frequentemente ad addome, glutei e cosce. Tali parti sono continuamente tenute sotto controllo attraverso comportamenti come il pesarsi continuamente, il misurarsi con il metro e verificare allo specchio le parti percepite come grasse.
L'anoressia raramente insorge prima della pubertà, infatti i dati disponibili evidenziano come il disturbo si manifesta soprattutto nella prima adolescenza (tra i 13 ed i 18 anni).
Le cause sono spesso imputabili alla presenza di un evento della vita stressante, come lasciare casa per trasferirsi all'università, in collegamento con l'esordio del disturbo. L'evoluzione e gli esiti dell'anoressia sono estremamente variabili; in alcuni casi è possibile parlare di completa remissione; in altri casi, fasi di remissione, con recupero del peso corporeo, si alternano a fasi di riacutizzazione. Altri ancora presentano un'evoluzione cronica, con progressivo deterioramento nel corso degli anni.

Caratteristiche che possono essere presenti nei soggetti con diagnosi di anoressia:

•Tendenza al perfezionismo nel paziente (presenza di standard elevati, timore degli errori, autovalutazioni severe, dubbio di capacità, aspettative altrui elevate, timori delle critiche, paura del fallimento, attenzione selettiva alla prestazione e presenza di autocritica);
•Presenza di criticismo genitoriale subito dal paziente (cioè la presenza di un atteggiamento di rimprovero ripetitivo e pervasivo, dove colui che rimprovera mostra la propria disapprovazione verso qualcuno; la presenza del criticismo porta allo sviluppo di un disorientamento personale, ad un atteggiamento autosvalutativo e allo sviluppo di scarsa fiducia in sé).
Trattamento dell'Anoressia
Il trattamento dovrebbe essere effettuato da una equipe multidisciplinare, composta da medici (con competenze internistiche e psichiatriche), psicologi-psicoterapeuti e dietisti.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale dell’anoressia punta a cercare di modificare l’idea che il peso e le forme corporee costituiscono l’unico o il principale fattore in base al quale calcolare il proprio valore personale. Il trattamento prevede tre fasi:

•la prima è finalizzata a normalizzare il peso e abbandonare i comportamenti di controllo del peso; •la seconda fase a migliorare l’immagine corporea, la valutazione di sé e i rapporti interpersonali;
•la terza a terminare la terapia e prevenire le ricadute.




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